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.:Titolo: ESOF2020 e il progetto L'Europa delle scienze e della cultur
29/07/20 16:45

A Milano l’Associazione di giornalisti della rete Borghi d'Europa ha recentemente organizzato, nel quadro delle iniziative di informazione di “Milano, vetrina del Gusto”,la presentazione di ESOF2020,Euroscience Open Forum -Trieste Città Europea della scienza e di IAI (Iniziativa adriatico jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica).
ESOF2020, EuroScience Open Forum è la più rilevante manifestazione europea focalizzata sul dibattito tra scienza, tecnologia, società e politica. Creato nel 2004 dall’associazione no-profit EuroScience, il forum ogni due anni offre un’opportunità unica di interazione e dibattito tra scienziati, innovatori, politici, imprenditori, operatori della comunicazione e cittadini.
Trieste è stata nominata Città Europea della Scienza 2020 e ospiterà la nona edizione di ESOF.- EuroScience Open Forum - ESOF2020 Trieste, che si svolgerà dal 2 al 6 settembre con una missione rinnovata. Se prima della pandemia l’evento rappresentava uno dei principali spazi di confronto multidisciplinare a livello europeo sui cambiamenti della scienza e della tecnologia e sul loro ruolo nella società, gli ultimi mesi di ansie e incertezze generalizzate hanno aggiunto motivazioni forse ancora più profonde. “Nel Porto Vecchio di Trieste ci saranno necessariamente meno relatori fisicamente presenti, molti si collegheranno da remoto”, afferma Stefano Fantoni, Champion dell’iniziativa, “ma più delle difficoltà organizzative ha prevalso l’urgenza del confronto di fronte a tutto quello che è successo negli ultimi mesi. Mai come in questo momento la comunità scientifica globale”, continua Fantoni, “deve dimostrare di essere all’altezza delle sfide che ci aspettano, a partire dalla ricerca di nuove modalità per continuare a far circolare le idee. La pandemia ha svelato in modo eclatante anche la rilevanza di una condotta etica solida nella diffusione dei risultati della ricerca e quanto lavoro vada fatto per migliorare il dialogo fra scienza e politica, fra esperti e media. ESOF è un evento pensato fin dalle sue origini proprio per favorire questo tipo di confronti”.
“Tenere ESOF2020 subito dopo la riapertura dell’Europa post-Covid è essenziale per discutere tempestivamente del ruolo della ricerca scientifica, dell’expertise e della comunicazione in questo contesto che non ha precedenti” afferma Michael Matlosz, Presidente di EuroScience. “Il nuovo format ibrido adottato per l’evento offre l’opportunità a tutti i professionisti della scienza e ai diversi stakeholder di partecipare attivamente al dibattito, di persona o virtualmente.”

Ma l'incontro di Milano è servito anche a presentare il programma 2021 del progetto IAI (Iniziativa adriatico jonica, Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico-jonica, che ha origine il 19 - 20 maggio 2000 con la firma ad Ancona, da parte dei Ministri degli Affari Esteri di 6 Paesi rivieraschi (Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Slovenia), della “Dichiarazione di Ancona” sulla cooperazione regionale quale strumento di promozione della stabilità economica e politica e del processo di integrazione europea. Ai 6 membri originari si sono aggiunti l’Unione di Serbia-Montenegro nel 2002 (in seguito alla scissione del 2006, sia la Serbia sia il Montenegro hanno mantenuto la membership nell’Iniziativa) e la Macedonia del Nord nel 2018, la cui adesione è stata promossa dall’Italia nel corso del suo anno di presidenza dell’Iniziativa. Ad oggi la IAI conta 10 membri, la Repubblica di San Marino è entrata a far parte dell’Iniziativa nel 2019 durante la Presidenza montenegrina.
I settori di attività IAI sono gli stessi su cui insiste la Strategia dell’Unione Europea per la Regione Adriatico-Ionica (EUSAIR), una delle quattro strategia macro-regionali lanciate dall’Unione Europea nel 2014 (insieme alle strategie per la regione alpina, per la regione danubiana e per la regione baltica) e strutturata attorno a quattro pilastri: crescita blu; connettività; sostenibilità ambientale e qualità dell’ambiente; turismo sostenibile.
Nell’ambito del proprio Progetto “Progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura”, Borghi d’Europa ha così organizzato la propria partecipazione a questi importanti eventi internazionali:
28 Agosto presso l’ Enoteca di Cormons : incontro sui temi: “Sostenibilità e Ricerca scientifica nella filiera agroalimentare” e 27 Ago a Trieste, presso Headquarters Esof2020sulle tematiche: “Sostenibilità e Ricerca scientifica nelle attività produttive”, in cui si affronteranno specificamente i temi riguardanti la sostenibilità nell’ambito finanziario, energetico e dell’acquacultura.
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.:Titolo: Destinazione Schioppettino di Prepotto : la SOCIETA’ AGRICOL
20/07/20 17:36

La conoscenza con Valerio e Michela Marinig è iniziata col Percorso Internazionale Eurovinum, il Paesaggio della vite e del vino, e con Milano Vetrina del Gusto oltre che per le iniziative con ESOF2020 di Trieste Capitale europea della Scienza, sui temi della sostenibilità. Una scelta fatta dai giornalisti, dopo un viaggio del gusto durato molti mesi. Un’azienda con una storia ed impegno che dura da quattro generazioni. Dal 1921, quando Luigi Marinig, già possessore di una piccola azienda agricola, ne acquista una seconda, trasferendovi tutta la propria esperienza di abile viticoltore. L’attività passa poi al figlio Guido, sin da ragazzo nelle vigne, ed oggi a Valerio, perito enotecnico, che ovviamente fa ben tesoro dell’esperienza tramandata di generazione in genera-zione, conducendo l’azienda con la stessa passione e professionalità del bisnonno e del nonno, seguendo sia il lavoro in vigneto che quello in cantina. Con lui, la moglie Michela laureata in economia e commercio, il papà Sergio e la mamma Marisa, sommelier. “Il nostro motore - ricorda Valerio - è comunque la passione, qualcosa che ci giunge da chi ha fatto del vino una autentica ragione di vita”. Lo Schioppettino di Prepotto di Marinig oltre il suo colore rosso violaceo, è particolarmente intenso come il suo profumo fresco e ricorda i frutti di bosco. Un gusto che mantiene l’aroma di sottobosco e, se invecchiato, acquista sfumature speziate e complesse, che rimandano al muschio. ”Emozioni - fa notare il titolare – che si possono provare degustando gli altri vini rossi (Refosco, Pignolo, Merlot, Cabernet Franc e Biel Cûr di Marinig) che nascono in una zona D.O.C. di uve nobili e pregevoli, come nei bianchi (Friulano,Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon), ed i vini da meditazione (Picolit e Verduzzo Friulano). Nient’affatto trascurabile lo Spumante Brut, vino spumante secco naturale (da un uvaggio di Pinot Nero, Chardonnay e Ribolla Gialla), dedicato a chi ama le bollicine ed affinato 2 mesi in bottiglia. Sono otto gli ettari dei vigneti coltivati dalla famiglia Marinig, per una produzione vinicola di qualità e si estendono su un territorio collinare, dove la particolare conformazione morfologica e climatica ha da sempre creato i presupposti per una coltivazione di qualità. Inoltre la cura, l’attenzione e l’artigianalità nello svolgimento delle attività lavorative contribuiscono a risultati di eccellente livello, con una vendemmia svolta in modo esclusivamente manuale. “E’ un territorio - sottolineano Michela e Valerio - che si estende lungo la più estrema fascia orientale della provincia di Udine, a ridosso del confine con la Slovenia. Qui infiniti microclimi, più freschi e umidi a nord, più miti e asciutti a sud, accarezzano terreni collinari, unici per posizione e composizione. Terreni antichissimi formati da un insieme esclusivo di marne (argille calcaree) e arenarie (sabbie calcificate) - in dialetto chiamate ‘ponca’ - che favorisce la produzione di pregiati vini. Inoltre, la vicinanza dell’Adriatico, l’ef-ficace azione di riparo dai venti freddi di settentrione svolta dalle Alpi Giulie, associata alla particolare ventilazione costante durante tutto l’arco dell’anno, creano le condizioni che distinguono i vini di questi territori friulani. Per altro, associando da sempre al ‘buon vino’ un ‘buon cibo’. Il nostro fertile territorio viene infatti apprezzato anche per i suoi sapori, ed al buon calice di vino ben si accompagna una cucina semplice e poco sofisticata, ma ricca e sfiziosa nel gusto”. Lo Schioppettino di Prepotto di Marinig è in purezza, con resa per ettaro di 70 q.li/ha, sistema di allevamento guyot e vendemmia con raccolta manuale. La vinificazione avviene con diraspapigiatura, macerazione e fermentazione a contatto con le bucce per circa 8 giorni a temperatura controllata con separazione progressiva dei vinaccioli, pressatura soffice e quindi affinamento di 22 mesi in tonneau e barriques con periodici battonage, e 12 mesi finali in bottiglia.
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