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Milano, 3 Giugno 2017- L’Ais di Milano continua a promuovere con grande passione e abilità eventi di livello, banchi d’assaggio e seminari volti a comprendere meglio i grandi vini e i loro territori. Naturalmente, la redazione milanese dei Borghi Europei del Gusto non è rimasta insensibile di fronte a degli appuntamenti tanto prestigiosi, partecipando, sempre presso l’Hotel Westin Palace in zona Repubblica, al banco d’assaggio de “I Vini del Mare” lunedì 29 maggio u.s. e alla serata di martedì 30 maggio u.s. dedicata al progetto Inobel, riguardante alcune grandi etichette del Gruppo Italiano Vini. La degustazione dei vini del Mare ha permesso ai comunicatori dei Borghi Europei del Gusto di capire le peculiarità di diversi vini italiani coltivati in zone costiere e di come il mare incida su di essi. Sono stati pertanto degustati il Montepulciano dell’Azienda Marchigiana Angeli di Varano, il Vermentino Sardo Dod di Santadi, della zona del Sulcis, la Biancolella della Cantina Ischitana Tommasone, il Pinot Bianco e il Riesling della Tenuta De Stefenelli di Bertinoro (Fc), l’Albana di Romagna dell’Azienda Agricola Fiorentini di Castrocaro Terme, il Fiano e l’Aglianico di Verrone Agricoltori di Agropoli (Salerno), il Vermentino Toscano di Terenzuola di Fosdinovo (Ms) e lo Chardonnay, il Pinot Grigio e il Refosco dell’Azienda Agricola Ai Galli della famosa zona veneziana del Lison Pramaggiore. La serata dedicata invece al progetto Inobel, che racchiude 12 etichette pluripremiate di nove Cantine italiane del Gruppo Italiano Vini, è stata molto piacevole, grazie alla maestria del bravo relatore Ais Davide Garofalo e agli interventi degli enologi Cristian Ridolfi (Cantina Santi), Sandro Cavicchioli (Cavicchioli), Christian Scrinzi (Fontana Candida & Re Manfredi) e Luigi Seracca (Castello Monaci. Nel corso della serata, i partecipanti hanno potuto degustare il Lambrusco Rosè del Cristo di Sorbara Brut 2010 di Cavicchioli di San Prospero (Mo), il Frascati Superiore Riserva Docg 2011 Luna Mater di Fontana Candida di Monte Porzio Catone (Rm), il Primitivo Artas del Salento Igt 2014 di Castello Monaci (Le), l’Aglianico del Vulture Doc 2001 di Re Manfredi nel Potentino, lo Sfursat 5 Stelle Docg 2005 di Nino Negri dalla Chiavennasca e ultimo l’Amarone Docg 2003 di Santi di Illasi (Vr). Ad ogni grande vino, secondo le proprie caratteristiche, è stato assegnato un premio Nobel Italiano: questo è il progetto Inobel, un’iniziativa originale ed elegante, volta a valorizzare al meglio questi incredibili vini! |
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Milano, 24 Febbraio 2017- Anche quest’anno la speciale unità d’informazione milanese dei Borghi Europei del Gusto ha partecipato al Salone del Vino Artigianale Livewine, con l’obiettivo preciso di promuovere la cultura del vino e dei territori. Livewine 2017 si è svolto in due giorni, sabato 18 e domenica 19 febbraio u.s. , realizzato in collaborazione con la manifestazione Vini di vignaioli- Vins de Vignerons e l’Ais Lombardia, sempre nella spaziosa location del Palazzo del Ghiaccio di Milano. Il Salone 2017 nei due giorni è stato visitato da circa 4500 appassionati enonauti, che hanno potuto degustare qualcosa come 800 vini di circa 168 cantine, di cui 32 estere e 5 distributori: un numero incredibilmente grande, al quale vanno aggiunti 17 stands di cibo artigianale. I giornalisti dei Borghi Europei del Gusto sono stati a Livewine in entrambe le giornate: nella prima hanno preferito dedicarsi ai bianchi, nella seconda invece ai rossi. Tra i bianchi fermi assaggiati, vanno sicuramente citati il Grillo della Tenuta Siciliana “Elios” di Alcamo (Tp), il Pecorino e la Passerina dell’Azienda Agricola familiare Marina Palusci di Pianella, nel Pescarese, poi il Timorasso della Cantina Daniele Ricci, sita nell’Alessandrino, il Catarratto dell’Azienda Porta del Vento di Camporeale (Pa) , il Pinot Grigio e il Riesling di Cà del Conte, cantina dell’Oltrepopavese e i grandi fermi friulani di Radikon, Cantina di Gorizia. Tra le bollicine, davvero notevoli i Metodo Classico dell’Azienda Castello di Stefanago, sempre dell’Oltrepopavese, e i Franciacorta di Casa Caterina di Monticelli Brusati, guidata dalla famiglia Delbono e della Cantina biodinamica 1701, sita a Cazzago San martino, che produce circa 60000 bottiglie l’anno, suddivise in 5 prodotti. La seconda giornata a Livewine è stata dedicata interamente ai rossi: anche qui i colleghi giornalisti e operatori hanno avuto delle piacevoli sorprese. Per la Toscana vanno citate la Cantina Pacina, sita nel senese, l’Azienda Agricola Casale di Certaldo, la Tenuta Podere Santa Felicita di Pratovecchio (Ar) e dalla Cantina Santa 10, sempre del Senese. Per il Piemonte, le attenzioni sono ricadute verso il Dolcetto e il Barbera della Cooperativa Agricola Valli Unite di Costa Vescovato (Al), che a Livewine è stata presente anche con uno stand di salumi pregiati di produzione propria. Per il Veneto, davvero interessanti i rossi dell’Azienda Agricola Corte Sant’Alda e de Il Monte caro, entrambe situate nel Veronse. Successivamente, sono stati degustati vini rossi del Sud Italia: degne di menzione la Cantina Calabrese Casa Comerci di Nicotera (Vv), la Campana Cantina di Enza di Montemarano (Av), l’Azienda Agricola Musto Carmelitano di Maschito in Basilicata ed in fine i rossi biologici di Valentina Passalacqua, cantina pugliese di Apricena, nel foggiano. Tutti i vini degustati sono la perfetta espressione dei loro territori e della passione dei loro produttori: tutto ciò è reso possbile perché gli espositori presenti a Livewine praticano un’agricoltura sostenibile, senza uso di additivi chimici. [/i] |
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lanciata l’idea-progetto di creare un Percorso Internazionale ‘Abitare per Vivere’, al fine di realizzare campagne di buona informazione sull’abitare sostenibile, tramite il coinvolgimento e il partenariato di imprenditori, ricercatori,professionisti, della filiera abitativa. Il Patrimonio architettonico ; le professioni e i mestieri ; le tecnologie e i prodotti ; le tematiche del restauro ; la conservazione e la valorizzazione dell’ambiente.Questi i temi del nuovo itinerario, che avrà come capofila il Comune di Saletto, ‘paese’ dell’antiquariato. All’incontro in Municipio ha dato il proprio contributo di storia e contenuti culturali la Floricoltura Menin di Carceri. “La floricoltura Menin Antonio e C. è stata fondata nei primi anni ’70 ed é diretta da quattro fratelli: Mario, Bruno, Donato e Mauro Menin. Mario si occupa in modo specifico della direzione dell'azienda, Bruno è impegnato nella manutenzione degli impianti e nella costruzione di nuove serre, Donato si dedica alla coltivazione mentre Mauro cura i vari aspetti relativi alla commercializzazione del prodotto.Attualmente l’azienda occupa 55.000 metri quadrati di serre tecnologicamente avanzate.La floricoltura Menin è specializzata nella produzione di Orchidee e Anthurium Andreanum. “ L’azienda ha ricevuto premi e segnalazioni prestigiose (addirittura in Olanda, patria delle orchidee). “Lo stadio di partenza del ciclo produttivo é costituito da una piantina radicata ottenuta da meristema. Lo stadio finale del ciclo é la pianta ornamentale che ha raggiunto la maturazione completa, ed è pronta per la vendita al consumatore finale. Il ciclo produttivo delle piante coltivate in azienda varia tra i dodici e i diciotto mesi a seconda delle caratteristiche varietali. CLIMATIZZAZIONE Il processo produttivo delle piante è automatizzato e computerizzato. La climatizzazione degli ambienti di coltivazione é gestita da un sistema informatico, di ultima generazione, che controlla e monitorizza temperatura, umidità, luminosità, e concentrazione di anidride carbonica. Le piante sono coltivate su container estraibili in alluminio speciale e la movimentazione é gestita da un sistema robotizzato. L'irrigazione è computerizzata con sistemi che regolano la quantità di acqua e la conducibilità elettrica. LA QUALITA’ DEL PRODOTTO Il lavoro e le attrezzature sono tutte rivolte ad avere un unico obiettivo: la più alta qualità possibile. A riprova dell’ottima qualità di piante prodotte sono i numerosi riconoscimenti ottenuti a livello nazionale ed internazionale. QUALITA’ CE Il Servizio fitosanitario italiano ha rilasciato alla ditta Menin il certificato di qualità CE-Italia in quanto il materiale prodotto possiede requisiti fitosanitari fenologici e di identità varietale.” La Floricoltura Menin è diventata partner d’informazione dei Percorsi Internazionali di Borghi d’Europa. |
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L’Associazione Internazionale dei Borghi Europei del Gusto, in vista della rassegna d’informazione “Borghi d’Europa” in programma in varie zone del Veneto dall’1 al 4 dicembre p.v. , ha fatto due chiacchiere col Direttore dell’Ente Germanico di Milano, Sig. Rüter sull’attività di promozione dei territori tedeschi e sul patrimonio storico-culturale di questi ultimi. La Germania, che significa “Paese dei poeti e filosofi”, ha un grande impatto nella storia e cultura europea: pensiamo a Lutero e alla sua Riforma, o agli Illuministi dell’Ottocento, che annoverò compositori come Beethoven, Wagner e Bach e autori/filosofi come Goethe, Kant e Nietzsche. Inoltre, la nazione tedesca è sede di ben 41 siti patrimoni dell’Umanità dell’Unesco (ad esempio l’opera di Le Corbusier – Le abitazioni del quartiere Weissenhof, Westwerk carolingio e l’Abbazia di Corvey o le Palafitte preistoriche nella regione alpina), suddivisi in varie aree culturali, dando così un’ampia scelta al turista. Per quanto concerne invece la cultura moderna, c’è da dire che si svolge perlopiù nelle città come Monaco, Berlino ( un gioiellino per la sua versatilità, Francoforte, Amburgo e Dusseldorf, Una cosa importante è che la Germania ha un’ottimo rapporto qualità prezzo nell’offerta e possiede infrastrutture di livello eccelso. Il lavoro svolto dall’Ente Germanico per il turismo nella sede italiana di Milano è davvero eccellente: i numeri dicono che la Germania è al quarto posto tra gli Stati Europei per pernottamenti, mentre i pernottamenti degli italiani tra il 2010 e il 2015 sono in costante crescita. Circa il 70% dei turisti italiani visita lo Stato tedesco per vacanza e circa un 45% di questi lo visita per la prima volta, senza contare poi i viaggi di lavoro, che rappresentano circa un terzo di tutti i viaggi italiani. Il turista italiano medio è molto informato e quindi sa come e cosa selezionare prima di fare un viaggio: per questo per migliorare la diffusione della cultura e il turismo tedesco in Italia, sul sito dell’Ente Gemanico per il turismo c’è il “Destination Finder”, che permette al turista di fare una selezione personalizzata della meta tedesca da visitare attraverso dei semplici filtri dai quali poi si può ulteriormente selezionare tra diverse categorie e tematiche. Ogni anno poi, all’Ente Germanico viene elaborato un tema principale, su cui si basano tutte le attività pubblicitarie: il 2016 è l’anno delle Vacanze nella Natura in Germania, il 2017 il macrotema saranno i 500 anni della Riforma Luterana e nel 2018 verrà approfondita la gastronomia tedesca. |
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Milano, 20 ottobre 2016- Il Riso in Italia è un’eccellenza di primo livello nella filiera agroalimentare, essendo il primo paese produttore a livello europeo e il ventisettesimo nel momdo, anche se è purtroppo oscurato dalle importazioni di riso da Cambogia e Myanmar (decisamente meno costoso). La produzione maggiore in Italia si trova nel cosiddetto “triangolo d’oro” di Vercelli, Pavia e Novara, più altre zone in Veneto (Isola della Scala nel Veronese e nel Vicentino a Grumolo delle Abbadesse), in provincia di Mantova e nel basso Ferrarese. Curiosi di sapere qualcosa in più sulla risicoltura, i giornalisti e comunicatori dei Borghi Europei del Gusto, hanno partecipato lo scorso 12 ottobre a un’importante press tour al Centro di Ricerca dell’Ente Nazionale Risi a Castello d’Agogna nel Pavese (la Sede Centrale è in centro a Milano). L’incontro è stato notevole e, attraverso visite guidate nei campi, nei laboratori biologico e chimico col personale specializzato del Centro di Ricerca (unico in Italia), ha rivelato quanto sia importante per la nostra cucina il riso. Un momento clou del press tour è stato a pranzo, quando lo chef stellato Andrea Ribaldone, ha proposto ai 54 giornalisti presenti, uno showcooking molto originale, preparando un piatto di tagliolini con ragù di ossobuco in gremolada (tipico del Piemonte), conditi con una crema ricavata dal risotto allo zafferano, classico milanese, esaltando la qualità e la versatilità del riso. A seguire, i giornalisti hanno anche potuto degustare un grande risotto con fagiolini e salame d’oca e una crostata di cioccolato con base di riso: delle leccornie impareggiabili! |
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dura dal 24 settembre al 2 ottobre 2016. La rete dei borghi europei del gusto ha inserito il Santuario nei Percorsi della Fede, che realizzeranno un incontro europeo in occasione della rassegna Borghi d'Europa, la prima settimana del mese di dicembre. La Civica Amministrazione di Ospedaletto Euganeo, concedendo il proprio Patrocinio,ha reso possibile l'iniziativa. Secondo la tradizione, il 21 settembre 1468 la Vergine apparve a un barcaiolo di Ponso, tal Giovanni Zelo. Questi, quella sera, rincasava da Padova, ma in vicinanza di Este si era fermato sotto un ponte (ma secondo altre versioni, nella sua barca) per dormire; fu svegliato da una voce femminile che per tre volte lo chiamò e, destatosi, si trovò dinanzi due donne le quali gli dissero di seguirle, ciò che lo Zelo fece.Direttisi verso la campagna, giunsero a Tresto; sulla riva di un fiume una delle due donne chiese all'altra di andarle a prendere un grappolo d'uva, e quella si allontanò. Rimasta sola con lo Zelo, la donna gli rivelò di essere Maria, la Madre di Dio. Lo invitò inoltre a non bestemmiare e gli chiese di far erigere in quel punto una chiesa, e gliene fornì il progetto e le misure. |
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Infatti, verranno intervistati quattro o cinque pub birrerie tipiche irlandesi, situate proprio nel cuore di Milano. Tra queste, vi è lo storico Pogue Mahone’s nella zona di Porta Romana, famoso per la tramissione continua di eventi sportivi, con un occhio di riguardo al rugby. Il titolare è il signor Max da ben 24 anni: la sua famiglia ha amicizie irlandesi, da qui la proposta e l’opportunità di aprire questo locale, oggi molto affermato anche per la comunità irlandese. Il Pogue Mahone’s dispone delle più importanti birre irlandesi: si va dalla Kilkenny alla Murphy’s, la Guinness, più altre di diverse parti del mondo. Per la cucina si può trovare la classica da tavola fredda, eccetto il martedì che c’è l’happy hour per una pinta di ottima birra e due volte al mese ci sono eventi di musica live irlandese. Pertanto, se ci si trova nei pressi della zona di Porta Romana, una birra al Pogue Mahone’s è altamente consigliata! |
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Così dopo due incontri ( alla Pizzeria Miregò di Miane e 'La Becaria di Andrea' di Follina), si è realizzata la visita gustosa all'Azienda Agricola di Sergio Moro, in via Crede a Col San Martino (Farra di Soligo). E' una passione antica quella che anima la famiglia : nel 1960 Domenico Moro e la sua famiglia giunsero come mezzadri sulla terra ove ancor oggi è collocata l'azienda. Successivamente, nel 1972, divennero proprietari,fondando l'azienda agricola Moro Fratelli. I figli Sergio e Luigino hanno accompagnato per molti anni l'azienda nella storia del Prosecco. Nel 1992 l'impresa si è divisa, creando così l'azienda agricola Sergio Moro. Ne parliamo con Sergio e con il figlio Erik nella cantina (ultimata nel 2010) : un esempio della laboriosità intelligente delle nostre genti. “ Coltiviamo soprattutto Glera,il vitigno che darà vita al vino Prosecco. Le uve,lavorate in purezza durante la vinificazione,esaltano le peculiarità che i terreni argillosi dell'azienda sono in grado di donare,quali sali minerali ed aromi, che accompagnano la maturazione del vino, conferendogli carattere ed autenticità.” I vini di casa Moro richiamano in modo diretto il terroir da cui traggono origine. Vogliamo ricordare il Valdobbiadene Porsecco Superiore docg extra dry ; il Praà Alt (spumante brut) : il Beato (tranquillo) ; il Prosecco doc (frizzante) ; il Belveder (frizzante sur lie, col fondo) e il Collerosso ( da vitigni cabernet franc e merlot). L'Azienda Agricola Sergio Moro è stata invitata a partecipare dalla rete dei borghi europei del gusto alle iniziative di informazione intese a valorizzare queseto territorio benedetto e le sue espressioni migliori. |
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Il locale è accogliente, caldo e solare, sembra di sentirsi a casa: in estate molto azzeccata la terrazza esterna che si affaccia sulla piazza antistante. Piatti unici e sostanziosi, che puntano sulla qualità dei prodotti e sul susseguirsi delle stagioni, sono quelli preparati dallo chef, altro protagonista che in questo locale fa sentire la sua presenza. Il menù è semplice, basato sulla cucina tradizionale della zona, rivisitata senza grandi sconvolgimenti. Nicola crede infatti alla semplicità e all'andare di pari passo con la crescita del territorio nel quale sono inseriti. Antipasti, primi e secondi abbinati ad una grande carta dei vini. Ma se avete voglia di bere altro, qui potete degustare anche la tipica birra di Follina. |