Venerdì, 22 Novembre 2024 | raimondi's blog |
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Presidente dell’associazione fin da quell’epoca il giornalista padovano Renzo Lupatin, che vuole riproporre oggi, all’interno del percorso informativo di Borghi d’Europa, le tappe più signficative di ‘quella’ storia. Storia che ebbe inizio con un inserto importante nella rivista diretta da Luigi Veronelli, ‘Padova in cucina’. Le iniziative di informazione si collegano al progetto L’Europa delle scienze e della cultura, patrocinato dalla IAI – Iniziativa Adriatico Jonica, Forum intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica. Si parte da ‘Padova in cucina’ con i temi sulla carne equina . Giovanni Coppiello : la Storia nelle storie, ricordando il primo ricettario sviluppato da Coppiello con la collaborazione del giornalista enogastronomo Bruno Sganga , coordinatore di tutte le iniziative editoriali di Luigi Veronelli. Da un altro tema caro a Veronelli , la guida delle buone cose, Borghi d’Europa prende lo spunto per realizzare un viaggio del gusto con l’Antico Forno. Le sei pasticcerie padovane del gruppo proporranno alcuni temi culturali della Città, nel corso di incontri stampa : in via dei Colli per collegare le dolci convinzioni veronelliane con la filosofia dell’Antico Forno ; in piazza Insurrezione per una riflessione sull’architetura razionalista del XX secolo ; in Piazza dei Signori per riflettere sulla vita delle piazze padovane e ricordare l’intervento di Borghi d’Europa al SottoSalone ; in piazza Mazzini per ‘raccontare’ il progetto di rigenerazione urbana Spiazziamo ; in via Altinate per ricostruire La Grande Guerra a Padova, con il Museo della Terza Armata ; a Santa Rita per conoscere la vita intensa di una Parrocchia irripetibile. Ma vi sarà anche il tempo per ricordare la nascita della rivista La Vaca Mora, sulle ferrovie dimenticate ( un ‘miracolo’ vero, di Renzo Lupatin) e la continuazione del percorso sull’architettura razionalista del XX secolo a Vigonza, con Borgo rurale, il complesso di Piazza Zanella progettato negli anni Trenta del secolo scorso dall’Architetto Quirino De Giorgio. |
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In particolare nel corso della rassegna informativa Qualità Vo Cercando è stato proposto in degustazione il vino Bianco Fermo 'Guera e Barba' dell'azienda Caneva da Nani. “ Si tratta – ci racconta Massimo – di un vino ammostato da uve di vigneti resistenti 'bronner'.” È un incrocio di uva da vino ottenuto in Germania nel 1975 presso l’Istituto di Ricerca di Friburgo. Il Bronner è un incrocio del vitigno a bacca bianca Merzling con il Sankt Laurent. Il Bronner è una varietà con la particolare caratteristiche di essere molto resistente ai patogeni soprattutto ad oidio peronospera) e dotata di caratteristiche qualitative proprie della vite europea. Tra tutte le varietà “PIWI” (viti resistenti alle crittogame) è sicuramente la più interessante e si sta diffondendo molto bene per le sue ottime qualità enologiche. Il grappolo è medio grande con acini piccoli e di forma tondeggiante. In Italia è stato ufficialmente riconosciuto come nuova varietà nel 2009, viene inoltre coltivato in Germania e Svizzera. “ Questo vino – continua Massimo de Caneva da Nani-,dopo una fermentazione in vasche di cemento viene lasciato riposare nei suoi lieviti fino all'imbottigliamento primaverile. Il nome Guera e Barba è dedicato ai fondatori dell'azienda Caneva da Nani,Giovanni e Guerrina.” Il vino ha un colore giallo paglierino carico con riflessi dorati e un profumo di pesca gialla.agrume,miele millefiori. Un bel piatto di formaggi freschi della Fattoria Curto di Miane ha accompagnato la degustazione : abbinamento azzeccato ! |
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Milano, 18 Marzo 2022- Borghi d’Europa ha partecipato a un incontro a tavola, volto a presentare la nuova immagine aziendale dei vini di Walter Lodali di Treiso, cuore della Barbaresco Docg, presso la suggestiva location dell’Osteria Cantina Piemontese a Milano in Via Laghetto, vicino al Duomo. Un locale molto elegante e ben definito nel design, dove viene celebrato il Piemonte e i suoi sapori in ogni piatto. Proprio dal Piemonte e da una fantastica zona vinicola come le Langhe proviene Walter Lodali, nume titolare dell’omonima Cantina assieme alla mamma Rita. L’azienda agricola è nata nel 1939 grazie al volere di Giovanni Lodali, che voleva vinificare della buona uva da proporre poi alla clientela della trattoria di famiglia. I primi cru di Barbaresco e Barolo sono stati prodotto sotto il timone del padre di Walter, Lorenzo Lodali, a cui oggi è stata dedicata la linea di vini Lorens, una vera nicchia. L’importanza e il rispetto del territorio sono fondamentali per Walter Lodali, che ha però di recente rinnovato l’immagine e il packaging dell’Azienda, cercando più sartorialità ed eleganza, sempre a stretto contatto con la qualità dei vini. Durante l’incontro a tavola, è stato dapprima assaggiato lo Chardonnay Doc Lorens 2020 (solo 5000 bottiglie prodotte), fresco, sapido e brioso e poi il Nebbiolo d’Alba Doc 2020, molto armonico e persistente. Infine, due chicche come il Barolo Bricco Ambrogio Docg 2018 (11000 bottiglie prodotte), fine e allo stesso tempo austero e di carattere e il Barbaresco Lorens Docg 2018, dotato di una grande complessità sia al naso che al palato e di un’ottima finezza. Un po’ di sana innovazione nell’immagine aziendale, che va a migliorare un corredo d’indubbia qualità e tradizione, è stata una scelta saggia da parte di Walter Lodali, che merita di essere comunicata ed approfondita adeguatamente. Evviva! |
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Giuliano Sartor, nume tutelare dell'azienda, ci spiega : “ Operiamo nell'area degli Impianti elettrici, radiotelevisivi ed elettronici in genere, di antenne e di impianti di protezione da scariche atmosferiche , nel settore dell'automazione. Interveniamo nel settore riparazione e installazione di impianti di distribuzione di energia elettrica.” L'azienda è attenta a tutte le innovazioni tecnologiche e segue un percorso di aggiornamento professionale continuo. “ Questo ci ha permesso – continua Sartor-, di avere un atteggiamento naturale di curiosità e disponibilità intellettuale, che ci predispone a recepire anche tutto ciò che riguarda le normative, soprattutto a livello di sicurezza.” Quando, soprattutto durante l’Amministrazione Obama si iniziò a parlare di green economy e soprattutto di energie rinnovabili, sembrava di parlare di un futuro fantascientifico di là da venire. Invece in pochi anni si è iniziato ad investire seriamente in questo campo. Dapprima un po’ timidamente per quanto riguarda l’Italia, che si dedicò quasi esclusivamente alla produzione di energia eolica, anche per mancanza di adeguati stimoli finanziari, ma in questi ultimi anni i progressi sono stati continui e diventeranno sempre più travolgenti per merito del Piano per la Ripresa dell’Europa (NextGenerationEU). Negli ultimi anni tuttavia, accanto all’energia eolica, si sono sempre più rafforzate la produzione fotovoltaica di energia e quella da biomasse/biogas, oltre naturalmente a quelle tradizionali: idroelettrica e geotermica, nonché, ovviamente a quella derivata da fonti fossili, in netto calo. Stando all’ultimo aggiornamento disponibile (pubblicato il 26 luglio 2021 da Terna), nel mese di giugno l’Italia ha attinto per il 42% del totale a fonti di energia rinnovabile. Un dato interessante ed incoraggiante se si pensa che la quota di rinnovabili sul totale si attestava al 37% in aprile, al 33% a febbraio e al 30% a novembre 2020.Una crescita continua, quindi, sin dall’autunno del 2020, periodo in cui l’energia pulita aveva invece accusato una riduzione del proprio contributo sul totale. Sempre dai dati Terna le percentuali di produzione dell’energia, suddivise per tipologia hanno riportato le seguenti variazioni sono le seguenti: Variazioni fonti di energia (giugno 2021 vs giugno 2020) Produzione netta: +1,5 Eolica: - 37,8 Idrica: +2,3 Geotermica: +3,2 Termica: +4,8 Fotovoltaica: +5,7 La tendenza è dunque fortemente favorevole allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, che portano enormi vantaggi: innanzi tutto sono inesauribili, inoltre sono sostenibili, a differenza delle le cosiddette “fonti fossili”, come il carbone, la cui combustione rilascia anidride carbonica ed altri “gas serra”, che contribuiscono ad aumentare la temperatura della Terra, e quindi il surriscaldamento globale. Quest’ultimo, che provoca lo scioglimento dei ghiacci e la desertificazione di aree sempre più vaste, mette a rischio molti territori e la stessa sopravvivenza di piante e animali, danneggiando in modo pesante anche l’uomo. Le linee guida tracciate a livello internazionale ribadiscono come l’unica soluzione percorribile sia un ripensamento radicale del nostro modello di sviluppo. Nella produzione di energia, è fondamentale muoversi verso sistemi di produzione e di consumo che portino a una crescente riduzione dei combustibili fossili, a un uso sempre più efficiente dell’energia e a un impiego sempre più massiccio delle fonti rinnovabili. Questa “transizione energetica” è una strada obbligata, ma non è certo facile. Nonostante il loro impiego crescente, oggi le fonti rinnovabili non sono in grado di soddisfare da sole la richiesta di energia necessaria per la vita quotidiana di una città o di un Paese. Ancora non abbiamo soluzioni tecnologiche che permettano di accumulare energia su vasta scala, ad esempio per conservare l’energia fotovoltaica prodotta di giorno e usarla di notte per illuminare un’intera città o alimentare un ospedale, ma vi stiamo lavorando seriamente. E’ questo infatti l’impegno che dobbiamo prendere per lasciare un mondo migliore ai nostri figli. Gianluigi Pagano |
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La storia dell’Azienda Agricola Moro, come mi racconta Erik, è strettamente legata a quella del luogo. Nel 1972 la famiglia acquista i terreni, già lavorati in mezzadria dal nonno Domenico, e nasce l’Azienda Agricola Moro Fratelli. Nel 1992, in seguito alla divisione della proprietà, nasce l’attuale realtà produttiva. Un progetto agricolo che, grazie anche all’esperienza acquisita negli anni, ha aumentato il livello qualitativo dei vini, privilegiando l’imbottigliamento alla vendita del prodotto sfuso. Un ulteriore miglioramento al livello qualitativo dell’intera produzione è avvenuto, nell’anno 2010 con la costruzione della nuova cantina. Erik è un giovane vignaiolo preparato e motivato, attento alla sperimentazione e all’innovazione; un percorso di ricerca, il suo, con lo scopo di valorizzare le potenzialità espressive delle uve. Essere nato in una famiglia contadina dove il lavoro ruota attorno alla terra, il legame con l’ambiente e l’amore per il mondo del vino lo hanno portato a scegliere il percorso di studi di perito agrario specializzato in viticoltura ed enologia per continuare la tradizione di famiglia prendendosi cura, con il padre Sergio, dell’intero processo produttivo, dalle lavorazioni in vigna sino alle fasi della vinificazione. In vigna la coltivazione segue le regole dell’agricoltura convenzionale con particolare attenzione per l’ambiente. Tra i filari di varietà Glera sono presenti alcuni vecchi ceppi risalenti agli anni ’70 e ‘ 80, che producono meno grappoli ma donano un’uva più concentrata. Il sistema di allevamento è a cappuccina modificato; la potatura manuale e la piegatura dei tralci vengono effettuate in funzione delle fasi lunari. In cantina le uve, lavorate in purezza, sono trattate nel rispetto della materia prima per garantire al consumatore dei vini che sono il frutto di un lavoro che custodisce la peculiarità di un’area produttiva di pregio dove il vitigno prosecco, o glera come ora viene chiamato, trova la sua massima espressione. Una prassi artigianale ed una filosofia produttiva che integra le conoscenze e i saperi con il rispetto per la natura e la valorizzazione del vitigno. La produzione annua aziendale è di circa 20.000 bottiglie. La gamma dei vini rappresenta la produzione dell’area Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Le diverse tipologie di Glera nelle versioni: Prosecco Spumante Extra Dry DOCG, Spumante Brut “Prà Alt”, Prosecco Tranquillo “Beato”, Prosecco Frizzante “Bel Veder”, Prosecco Frizzante DOC sono completate dai vini colfondo, da uve glera raccolte a mano, il Cum Vitae - affinato a contatto con legno vergine - e il Batistàra – Colli Trevigiani IGT Colfondo. Il frizzante colfondo Batistàra, soprannome con il quale era conosciuta la Famiglia Moro, fa parte del progetto ”Colfondo Agricolo”. Un progetto nato dalla volontà di quattordici vignaioli per salvaguardare e valorizzare i rifermentati in bottiglia, conosciuti anche come vini col fondo, sur lie o sui lieviti. Il prosecco colfondo è il frizzante della tradizione rurale delle colline di Valdobbiadene, Conegliano ed Asolo. I lieviti contenuti nella bottiglia, con i primi tepori primaverili riprendono la fermentazione e, una volta terminata la loro azione, si depositano sul fondo della bottiglia; il vino risulta frizzante, secco e longevo. Una fascetta di colore diverso per ogni annata differenzia le bottiglie rigorosamente chiuse con tappo a corona. Ogni bottiglia, che deriva da uve selezionate dei Colli Trevigiani, è l’autentica interpretazione di ciascun produttore e trasmette la peculiarità del terroir e dell’annata da cui proviene. “Un vino lento, rispettoso del tempo e dei tempi”, che mantiene la tipica fragranza e freschezza di questa tipologia di vino. “Non una bevanda, ma la sublimazione di una vita, quella del vignaiolo”, come testimoniano i vignaioli come Erik, che aderiscono al progetto Colfondo Agricolo. L’Azienda Agricola Moro Sergio appartiene alla FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. L’organizzazione rappresenta e promuove i vignaioli che seguono direttamente tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione della vigna, alla trasformazione dell’uva in vino, fino all’imbottigliamento ed alla vendita. Un’agricoltura che parte dalla terra, l’espressione di un fare artigianale e non standardizzato di coltivare la vite e vinificare le uve. Una visita alla Cantina Moro Sergio, come sottolinea Erik, permette agli addetti ai lavori, agli appassionati e ai consumatori di degustare e scoprire i vini della cantina per comprendere l’intero percorso di produzione. Le visite in azienda consentono agli appassionati di ascoltare dalle parole del produttore il racconto del vino nato dal territorio e di scoprire la relazione tra luogo di origine, vitigno e mano dell’uomo. Conoscere l’intera filiera produttiva è garanzia di trasparenza e di qualità per i degustatori che apprezzano una viticoltura sempre più sensibile al mantenimento ed alla conservazione dell’ambiente. Antonella Pianca In degustazione: Batistàra 2019 - Colli Trevigiani IGT – Frizzante Colfondo - alc. 10,5% vol. Giallo paglierino con una piacevole e persistente effervescenza. All’olfatto, una sottile nota fragrante di lievito si accompagna a freschi profumi floreali e fruttati di pesca bianca, mela, pera, agrumi, con cenni minerali. Il sorso è fresco, tonico dal finale sapido. Cum Vitae - Col Fondo Vino Frizzante - alc. 11% vol. Giallo paglierino; il corredo olfattivo si apre con profumi di lievito e crosta di pane, aromi di frutta bianca matura ed erbe officinali. Palato dal gusto pieno sostenuto da freschezza e sapidità minerale. Il vino verrà chiamato Crede per menzionare i terreni argillosi dell’azienda che poggiano sulla roccia madre. Vini freschi con una fine bollicina ed un variegato corredo aromatico, una tipologia artigianale sempre più apprezzata. Una beva gustosa ed appagante che ben si accompagna a pane e soppressa, “l’insaccato più prestigioso della Marca Trevigiana”, oppure da gustare in abbinamento ai tagliolini ai fiori di zucca. |
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La Via dei Norcini è un itinerario leggendario per scoprire in oltre sei Paesi Europei, gli artigiani del gusto della salumeria. I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno invitato Emanuele Spader,nume tutelare del Salumificio Spader di Mosnigo di Moriago della Battaglia (TV), ad accompagnare questo viaggio per raccontare le proprie storie, accanto alla degustazione degli insaccati 'altri'. “ Si tratta di un viaggio del gusto inedito, che inizierà dalla Slovenia e dalla Croazia ( il prosciutto istriano), per poi scendere lungo lo stivale e incontrare le altre culture alimentari. La Puglia (con il capocollo di Martina Franca,sarà una delle prime regioni toccate”. Ma il viaggio non si occuperà soltanto delle delizie dei Norcini, ma anche dell'ambiente,dei territori inseriti nel progetto. Una occasione in più per scambi culturali proficui e per aumentare la conoscenza e la valorizzazione di borghi incantevoli. Il termine norcino indica colui che macella il maiale e si occupa di lavorarne le carni, ma può riferirsi anche al gestore della norcineria, ovvero la bottega dove si preparano e si vendono tutti i prodotti derivati dalla lavorazione delle carni di maiale. In alcune zone è ancora viva la tradizione, autorizzata dalle autorità sanitarie, di chiamare il norcino perché macelli il maiale tra le mura domestiche. Il costume, presso le case e fattorie di contadini, di allevare comunque almeno un maiale, anche se questa attività zootecnica non faceva parte delle attività agricole della famiglia, molto diffusa in passato, fece sì che il norcino fosse un ambulante che veniva "ingaggiato" nel periodo in cui tradizionalmente si uccideva il maiale, cioè tra il giorno di sant'Andrea (30 novembre) e quello di sant'Antonio Abate (17 gennaio). Un norcino al lavoro. La Bottega dei Ricordi Croazia Il viaggio è iniziato a Tignano, proclamato comune del prosciutto istriano, dove ogni anno si riuniscono i migliori produttori di prosciutto della regione istriana e quelli provenienti da altre parti del mondo, ma anche dove si trovano numerose produzioni di prosciutto, superba prelibatezza culinaria. Slovenia Gli abitanti del Carso hanno da sempre allevato maiali e sotto- posto a salatura ed essiccatura le parti di carne suina. Per la sua eccelsa qualità il prosciutto del Carso, che per aspetto esteriore non differisce da quello prodotto in altre regioni mediteranee, detiene indubbiamente il primo posto tra gli insaccati. La sosta gustosa a San Daniele del Carso (Stanjel), in Slovenia. Italia : Friuli Venezia Giulia A Cormons, nel Collio, ecco D'Osvaldo Prosciutto, leggermente affumicato, con una storia che si tramanda dal 1940. Sul Carso, a Sgonico (TS), l'azienda agrituristica Bajta propone salumi d'altri tempi. Il ciclo del maiale di Bajta è decisamente sostenibile – gli animali vengono allevati allo stato semi-brado con un considerevole spazio e rispetto.Vivendo all’aperto all’interno di spazi piuttosto ampi, i maiali di Bajta non prendono antibiotici .Una volta macellati i maiali, dalla carne vengono prodotti con tecniche naturali prosciutti, salame, pancette, mortadelle… Austria La festa dello speck nella valle Gailtal, uno dei più grandi eventi culinari in Carinzia, è un progetto congiunto tra agricoltura, turismo e commercio.Visto che tale prodotto può essere acquistato solamente nella regione Nassfeld-Pressegger See e non viene spacciato da catene commerciali, si ottiene un'elevata valorizzazione nella valle che comporta dei grandi benefici specialmente per il turismo.Ogni primo fine settimana di giugno, Hermagor diventa la capitale austriaca dello speck. Italia : Nel Veneto, a Moriago della Battaglia la Società Agricola Palù propone i propri salumi artigianali In quel di Perarolo di Vigonza, giornalisti e comunicatori propongono il Salumificio di Giovanni Coppiello, con le sue scelte a base di carni equine (dal prosciutto cotto alla bresaola, dalla sopressa alle salsicce,ecc.). A Isola Vicentina , l'Azienda Agricola al Rovare della famiglia Dal Pezzo, propone sopressa, salame, pancetta, würstel, della migliore tradizione vicentina. Italia : Emilia Romagna In Emilia Romagna è impossibile dimenticare la salama da sugo. La salama o salamina da sugo è il fiore all’occhiello dei piatti tipici ferraresi. La salama da sugo ha origini antiche risalenti alla corte estense: questo piatto tipico ferrarese si compone di un budello nel quale viene inserita una pasta composta di varie parti del maiale e spezie. Dopo dieci mesi di stagionatura questo piatto tipico ferrarese deve essere messo a bollire per otto-dieci ore ed infine viene consumato accompagnato con abbondante purè. San Marino A San Marino, è impossibile dimenticare il Prosciutto Cotto di San Marino Prosciutti. Italia : Lombardia In Lombardia si passa dalla bresaola artigianale della Macelleria Nobili di Poggiridenti in Valtellina, al salame di Varzi Nobili vanta la produzione del più antico e conosciuto insaccato valtellinese, la Bresaola, preparato secondo la tradizione locale e ottenuto dalla punta d’anca di manzo fresco. L’Azienda offre anche una prelibata scelta di prodotti di norcineria di propria produzione, tra cui salami, cacciatori, prosciutti crudi fiocco, culatelli, coppe, pancette, lardo, tutti realizzati mediante la lavorazione di suini provenienti da allevamenti locali. Il salame di Varzi dop di Thogan Porri (Località Casa Cucchi Cecima -PV) è una autentica chicca. Oltre al salame di Varzi dop vengono proposti ai veri intenditori il guanciale, il cotechino, il salame da cuocere, il salame cotto, lo zampone, il cappello da prete e la linea delle “riserve”. Un salto nella bergamasca, accompagnati dalla Associazione Norcini Bergamaschi,sarà un tutto nelle tradizioni più autentiche. Svizzera In Valposchiavo (Svizzera), i norcini delle macellerie locali offrono una grande scelta di salumi artigianali ( carne secca di cervo, slinziga, salame, mortadella stagionata,ecc.). Ricordiamo i salametti e la mortadella della famiglia Lardi Scirè ( a Poschiavo e Le Prese ). Italia : Marche Nelle Marche, degustiamo il ciauscolo, il Prosciutto di Carpegna e il salame Fabriano. Italia : Abruzzo e Molise Nelle Terre del Sud, partiamo dall'Abruzzo con la salsiccia di fegato, per passare al Molise, con la ventricina, che ha un area di produzione estesa all’intero territorio regionale, è un salume per la cui realizzazione sono necessarie alcune materie prime come carni magre provenienti esclusivamente dalla coscia del suino, lardo di suino, sale, paprica, peperoncino e fiori di finocchio. Italia : Puglia e Basilicata Dalla Puglia, il capocollo e la soppressata di Martina Franca, mentre la Basilicata eccelle anch'essa nella produzione di soppressata. Italia : Calabria Oltre alla 'nduja, ricordiamo il prosciutto di maiale nero, il capocollo, la pancetta,la salsiccia e soppressata, tutti dop. Paesi Partecipanti : Croazia,Slovenia,Austria,Svizzera,Italia e San Marino Regioni Italiane : Friuli Venezia Giulia,Veneto,Emilia Romagna,Lombardia, Marche,Molise, Puglia,Basilicata e Calabria. |
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Milano,Vetrina del Gusto 2022 ospiterà : - le iniziative d'informazione della Tavola Europea d'informazione verso Nova Gorica-Gorizia,Capitale europea della cultura 2025 ; - i borghi europei ed italiani, come 'atto' in cui far confluire tutte le molteplici esperienze dei progetti territoriali ; - la riscoperta di luoghi di una Milano poco conosciuta ; - la riscoperta di luoghi di una Lombardia inedita. Il progetto vuol restituire a Milano il ruolo di crocevia della cultura europea, autentica capitale dell'informazione. Patrocinio : IAI (Iniziativa Adriatico - Jonica) Forum Intergovernativo per la Cooperazione regionale nella Regione adriatico - jonica |
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Una delle più attive fra di esse è senz’altro la Konsum srl di Cornuda,in provincia di Treviso. L’azienda opera in tutto il Centro-Nord, producendo e commercializzando materiale per la segnaletica stradale l’antinfortunistica e la pulizia industriale. La Società, ormai affermata e ben conosciuta nella sua area di mercato, si presenta come una seria realtà imprenditoriale proiettata alla soddisfazione del cliente attraverso un’organizzazione tecnica e commerciale di comprovata esperienza, prodotti all’avanguardia e di alta qualità, grazie all’ utilizzo di nuove tecnologie, che garantiscono prodotti sicuri e rispettosi dell’ambiente, offerti da un servizio puntuale ed efficiente. La qualità dei prodotti è garantita, anche da un CERTIFICATO DI COSTANZA DELLA PRESTAZIONE (N° 0474-CPR-0704), a cui si affianca un’ ulteriore certificazione, l’ATTESTAZIONE DI QUALIFICAZIONE ALLA ESECUZIONE DI LAVORI PUBBLICI (D.P.R. 207/2010) Questa Azienda dunque rappresenta un perfetto esempio dell’operosità italiana e con la sua determinazione a fornire risposte adeguate alle richieste del mercato, rappresenta un perfetto esempio dell’operosità italiana, che, come tutto lascia presagire, si appresta a creare un secondo Miracolo Economico italiano. Gianluigi Pagano |
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Una delle più attive fra di esse è senz’altro la Konsum srl di Cornuda,in provincia di Treviso. L’azienda opera in tutto il Centro-Nord, producendo e commercializzando materiale per la segnaletica stradale l’antinfortunistica e la pulizia industriale. La Società, ormai affermata e ben conosciuta nella sua area di mercato, si presenta come una seria realtà imprenditoriale proiettata alla soddisfazione del cliente attraverso un’organizzazione tecnica e commerciale di comprovata esperienza, prodotti all’avanguardia e di alta qualità, grazie all’ utilizzo di nuove tecnologie, che garantiscono prodotti sicuri e rispettosi dell’ambiente, offerti da un servizio puntuale ed efficiente. La qualità dei prodotti è garantita, anche da un CERTIFICATO DI COSTANZA DELLA PRESTAZIONE (N° 0474-CPR-0704), a cui si affianca un’ ulteriore certificazione, l’ATTESTAZIONE DI QUALIFICAZIONE ALLA ESECUZIONE DI LAVORI PUBBLICI (D.P.R. 207/2010) Questa Azienda dunque rappresenta un perfetto esempio dell’operosità italiana e con la sua determinazione a fornire risposte adeguate alle richieste del mercato, rappresenta un perfetto esempio dell’operosità italiana, che, come tutto lascia presagire, si appresta a creare un secondo Miracolo Economico italiano. Gianluigi Pagano |