Giovedì, 28 Novembre 2024 | raimondi's blog |
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Giuliano Sartor, nume tutelare dell'azienda, ci spiega : “ Operiamo nell'area degli Impianti elettrici, radiotelevisivi ed elettronici in genere, di antenne e di impianti di protezione da scariche atmosferiche , nel settore dell'automazione. Interveniamo nel settore riparazione e installazione di impianti di distribuzione di energia elettrica.” L'azienda è attenta a tutte le innovazioni tecnologiche e segue un percorso di aggiornamento professionale continuo. “ Questo ci ha permesso – continua Sartor-, di avere un atteggiamento naturale di curiosità e disponibilità intellettuale, che ci predispone a recepire anche tutto ciò che riguarda le normative, soprattutto a livello di sicurezza.” Quando, soprattutto durante l’Amministrazione Obama si iniziò a parlare di green economy e soprattutto di energie rinnovabili, sembrava di parlare di un futuro fantascientifico di là da venire. Invece in pochi anni si è iniziato ad investire seriamente in questo campo. Dapprima un po’ timidamente per quanto riguarda l’Italia, che si dedicò quasi esclusivamente alla produzione di energia eolica, anche per mancanza di adeguati stimoli finanziari, ma in questi ultimi anni i progressi sono stati continui e diventeranno sempre più travolgenti per merito del Piano per la Ripresa dell’Europa (NextGenerationEU). Negli ultimi anni tuttavia, accanto all’energia eolica, si sono sempre più rafforzate la produzione fotovoltaica di energia e quella da biomasse/biogas, oltre naturalmente a quelle tradizionali: idroelettrica e geotermica, nonché, ovviamente a quella derivata da fonti fossili, in netto calo. Stando all’ultimo aggiornamento disponibile (pubblicato il 26 luglio 2021 da Terna), nel mese di giugno l’Italia ha attinto per il 42% del totale a fonti di energia rinnovabile. Un dato interessante ed incoraggiante se si pensa che la quota di rinnovabili sul totale si attestava al 37% in aprile, al 33% a febbraio e al 30% a novembre 2020.Una crescita continua, quindi, sin dall’autunno del 2020, periodo in cui l’energia pulita aveva invece accusato una riduzione del proprio contributo sul totale. Sempre dai dati Terna le percentuali di produzione dell’energia, suddivise per tipologia hanno riportato le seguenti variazioni sono le seguenti: Variazioni fonti di energia (giugno 2021 vs giugno 2020) Produzione netta: +1,5 Eolica: - 37,8 Idrica: +2,3 Geotermica: +3,2 Termica: +4,8 Fotovoltaica: +5,7 La tendenza è dunque fortemente favorevole allo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili, che portano enormi vantaggi: innanzi tutto sono inesauribili, inoltre sono sostenibili, a differenza delle le cosiddette “fonti fossili”, come il carbone, la cui combustione rilascia anidride carbonica ed altri “gas serra”, che contribuiscono ad aumentare la temperatura della Terra, e quindi il surriscaldamento globale. Quest’ultimo, che provoca lo scioglimento dei ghiacci e la desertificazione di aree sempre più vaste, mette a rischio molti territori e la stessa sopravvivenza di piante e animali, danneggiando in modo pesante anche l’uomo. Le linee guida tracciate a livello internazionale ribadiscono come l’unica soluzione percorribile sia un ripensamento radicale del nostro modello di sviluppo. Nella produzione di energia, è fondamentale muoversi verso sistemi di produzione e di consumo che portino a una crescente riduzione dei combustibili fossili, a un uso sempre più efficiente dell’energia e a un impiego sempre più massiccio delle fonti rinnovabili. Questa “transizione energetica” è una strada obbligata, ma non è certo facile. Nonostante il loro impiego crescente, oggi le fonti rinnovabili non sono in grado di soddisfare da sole la richiesta di energia necessaria per la vita quotidiana di una città o di un Paese. Ancora non abbiamo soluzioni tecnologiche che permettano di accumulare energia su vasta scala, ad esempio per conservare l’energia fotovoltaica prodotta di giorno e usarla di notte per illuminare un’intera città o alimentare un ospedale, ma vi stiamo lavorando seriamente. E’ questo infatti l’impegno che dobbiamo prendere per lasciare un mondo migliore ai nostri figli. Gianluigi Pagano | ||
La storia dell’Azienda Agricola Moro, come mi racconta Erik, è strettamente legata a quella del luogo. Nel 1972 la famiglia acquista i terreni, già lavorati in mezzadria dal nonno Domenico, e nasce l’Azienda Agricola Moro Fratelli. Nel 1992, in seguito alla divisione della proprietà, nasce l’attuale realtà produttiva. Un progetto agricolo che, grazie anche all’esperienza acquisita negli anni, ha aumentato il livello qualitativo dei vini, privilegiando l’imbottigliamento alla vendita del prodotto sfuso. Un ulteriore miglioramento al livello qualitativo dell’intera produzione è avvenuto, nell’anno 2010 con la costruzione della nuova cantina. Erik è un giovane vignaiolo preparato e motivato, attento alla sperimentazione e all’innovazione; un percorso di ricerca, il suo, con lo scopo di valorizzare le potenzialità espressive delle uve. Essere nato in una famiglia contadina dove il lavoro ruota attorno alla terra, il legame con l’ambiente e l’amore per il mondo del vino lo hanno portato a scegliere il percorso di studi di perito agrario specializzato in viticoltura ed enologia per continuare la tradizione di famiglia prendendosi cura, con il padre Sergio, dell’intero processo produttivo, dalle lavorazioni in vigna sino alle fasi della vinificazione. In vigna la coltivazione segue le regole dell’agricoltura convenzionale con particolare attenzione per l’ambiente. Tra i filari di varietà Glera sono presenti alcuni vecchi ceppi risalenti agli anni ’70 e ‘ 80, che producono meno grappoli ma donano un’uva più concentrata. Il sistema di allevamento è a cappuccina modificato; la potatura manuale e la piegatura dei tralci vengono effettuate in funzione delle fasi lunari. In cantina le uve, lavorate in purezza, sono trattate nel rispetto della materia prima per garantire al consumatore dei vini che sono il frutto di un lavoro che custodisce la peculiarità di un’area produttiva di pregio dove il vitigno prosecco, o glera come ora viene chiamato, trova la sua massima espressione. Una prassi artigianale ed una filosofia produttiva che integra le conoscenze e i saperi con il rispetto per la natura e la valorizzazione del vitigno. La produzione annua aziendale è di circa 20.000 bottiglie. La gamma dei vini rappresenta la produzione dell’area Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG. Le diverse tipologie di Glera nelle versioni: Prosecco Spumante Extra Dry DOCG, Spumante Brut “Prà Alt”, Prosecco Tranquillo “Beato”, Prosecco Frizzante “Bel Veder”, Prosecco Frizzante DOC sono completate dai vini colfondo, da uve glera raccolte a mano, il Cum Vitae - affinato a contatto con legno vergine - e il Batistàra – Colli Trevigiani IGT Colfondo. Il frizzante colfondo Batistàra, soprannome con il quale era conosciuta la Famiglia Moro, fa parte del progetto ”Colfondo Agricolo”. Un progetto nato dalla volontà di quattordici vignaioli per salvaguardare e valorizzare i rifermentati in bottiglia, conosciuti anche come vini col fondo, sur lie o sui lieviti. Il prosecco colfondo è il frizzante della tradizione rurale delle colline di Valdobbiadene, Conegliano ed Asolo. I lieviti contenuti nella bottiglia, con i primi tepori primaverili riprendono la fermentazione e, una volta terminata la loro azione, si depositano sul fondo della bottiglia; il vino risulta frizzante, secco e longevo. Una fascetta di colore diverso per ogni annata differenzia le bottiglie rigorosamente chiuse con tappo a corona. Ogni bottiglia, che deriva da uve selezionate dei Colli Trevigiani, è l’autentica interpretazione di ciascun produttore e trasmette la peculiarità del terroir e dell’annata da cui proviene. “Un vino lento, rispettoso del tempo e dei tempi”, che mantiene la tipica fragranza e freschezza di questa tipologia di vino. “Non una bevanda, ma la sublimazione di una vita, quella del vignaiolo”, come testimoniano i vignaioli come Erik, che aderiscono al progetto Colfondo Agricolo. L’Azienda Agricola Moro Sergio appartiene alla FIVI - Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti. L’organizzazione rappresenta e promuove i vignaioli che seguono direttamente tutta la filiera produttiva, dalla coltivazione della vigna, alla trasformazione dell’uva in vino, fino all’imbottigliamento ed alla vendita. Un’agricoltura che parte dalla terra, l’espressione di un fare artigianale e non standardizzato di coltivare la vite e vinificare le uve. Una visita alla Cantina Moro Sergio, come sottolinea Erik, permette agli addetti ai lavori, agli appassionati e ai consumatori di degustare e scoprire i vini della cantina per comprendere l’intero percorso di produzione. Le visite in azienda consentono agli appassionati di ascoltare dalle parole del produttore il racconto del vino nato dal territorio e di scoprire la relazione tra luogo di origine, vitigno e mano dell’uomo. Conoscere l’intera filiera produttiva è garanzia di trasparenza e di qualità per i degustatori che apprezzano una viticoltura sempre più sensibile al mantenimento ed alla conservazione dell’ambiente. Antonella Pianca In degustazione: Batistàra 2019 - Colli Trevigiani IGT – Frizzante Colfondo - alc. 10,5% vol. Giallo paglierino con una piacevole e persistente effervescenza. All’olfatto, una sottile nota fragrante di lievito si accompagna a freschi profumi floreali e fruttati di pesca bianca, mela, pera, agrumi, con cenni minerali. Il sorso è fresco, tonico dal finale sapido. Cum Vitae - Col Fondo Vino Frizzante - alc. 11% vol. Giallo paglierino; il corredo olfattivo si apre con profumi di lievito e crosta di pane, aromi di frutta bianca matura ed erbe officinali. Palato dal gusto pieno sostenuto da freschezza e sapidità minerale. Il vino verrà chiamato Crede per menzionare i terreni argillosi dell’azienda che poggiano sulla roccia madre. Vini freschi con una fine bollicina ed un variegato corredo aromatico, una tipologia artigianale sempre più apprezzata. Una beva gustosa ed appagante che ben si accompagna a pane e soppressa, “l’insaccato più prestigioso della Marca Trevigiana”, oppure da gustare in abbinamento ai tagliolini ai fiori di zucca. |