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LaRecensione e' un blog creato appositamente per recensioni e articoli vari, che verranno fatti quando, come e dove ci andra'. Bez Buck <script type="text/javascript" src="http://static.ak.connect.facebook.com/js/api_lib/v0.4/FeatureLoader.js.php/it_IT"></script><script type="text/javascript">FB.init("e6fc59641273c21600ce616f0c567c25"</script><fb:fan profile_id="166063946688" stream="" connections="10" width="300"></fb:fan><div style="font-size:8px; padding-left:10px"><a href="http://www.facebook.com/pages/LaRecensione-Blog/166063946688">LaRecensione Blog su Facebook</a> </div> PER CONTATTI O SUGGERIMENTI VARI: larecensione@gmail.com |
Regia: Sanjay Gadhvi Cast: Sanjay Dutt, Imran Kahn, Minissa Lamba, Vidya Malvade Genere: azione TRAMA: Vikrant Raina è un ricco uomo d'affari che ha praticamente tutto dalla vita. Tutto cambia quando la figlia Sonia viene rapita da un ragazzo, il quale costringerà Raina a fare ciò che gli viene ordinato se vorrà rivederla viva. E' l'inizio di una serie di prove da affrontare che aiuteranno anche a far luce sul passato del sequestratore e sul suo desiderio di vendetta. KIDNAP è il mio primo incontro con Bollywood e devo dire che ero abbastanza prevenuto...diciamo che in parte i miei timori sono stati confermati, quello che non avevo previsto era che il tutto alla fine quadrasse. Mi spiego: gli elementi di un qualsiasi blockbuster americano (è risaputo che Bollywood ami rifare i filmoni hollywoodiani) solo talvolta esagerati...considerate poi che (penso) qualsiasi film indiano sia un mezzo musical. Qui di balletti e canti ne ho contati 5, come l'intro in cui Sonia canta e balla per 5 minuti in almeno 10 ambientazioni diverse e il succo della canzone è che lei si chiama Sonia ed è una bella figa!! Un film che deve essere visto per capire la mentalità con cui si fanno i movies indiani, in questo caso un cocktail mal riuscito di Mission Impossible, Die Hard 3 e un qualsiasi video di Jennifer Lopez con una leggerezza del copione in alcuni punti quasi imbarazzante...(ciò non vuol dire assolutamente che non mi sia fatto delle grasse risate durante la visione, un grazie sentito al mio amicone Carlo per avermelo portato) VOTO: 4,5 Bez |
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Con: Jerry Calà, Ezio Greggio, Christian De Sica, Massimo Boldi Willy, Giacomo, Sandro e Lorenzo sono 4 giovanotti rampanti della Milano da bere degli anni 80 che sognano di poter essere un giorno come il loro mito, l'avvocato Agnelli. Tutto ciò che conta per loro è il divertimento e soprattutto apparire invece che essere. Willy (Ezio Greggio) è co-proprietario di un concessionario di macchine lussuose, delle quali ogni tanto si impossessa per apparire agli occhi della sua 17enne fidanzata Amanda. Willy però non è tra i fidanzati più fedeli e si ingarbuglierà la vita quando conoscerà la famiglia di Amanda, la cui madre è una vecchia conoscenza. Giacomo (Jerry Calà è un pubblicitario di successo che tenta di conquistare Margherita e il suo capo (Guido Nicheli) che pretende da lui lo slogan vincente per i nuovi collant VELATISSIMO, Giacomo si troverà nei guai mentre cerca di conquistare Margherita anche e soprattutto per colpa del suo direttore. Lorenzo (Massimo Boldi) è notaio nello studio del suocero, lui è un marito fedele e un padre amorevole ma si troverà immischiato in una tresca con la sua segretaria per colpa dell'amico Sandro. Sandro (Christian De Sica) è titolare di uno studio dentistico nel quale consuma i tradimenti alle spalle della moglie, è lui che istiga Lorenzo e tradire la moglie con la segretaria. Questo film incarna lo spirito degli anni 80 sia per gli attori che per lo stile dei loro personaggi, ritratto molto fedele di un boom economico avuto negli anni 60/70 che poi è proseguito solo in maniera apparente con personaggi nello stile uguali ai nostri 4 giovani "baronetti". Yuppies è un film divertente che si distacca dai pastosi cinepanettoni che attempati Boldi e De Sica hanno poi continuato a sfornare fino ai giorni nostri, Yuppies va a ricoprire un'importanza fondamentale nell'immaginario collettivo dell'Italia anni 80 che non ci è ma ci fa. Al di la delle questioni per così dire "storiche" questo film prende il meglio che all'epoca poteva dare la comicità "commerciale" italiana, con un Ezio Greggio (scusate se son di parte) ad un'ottima prima interpretazione cinematografica anche di tormentoni come "è lui o non è lui? certo che è lui!!!"; un Jerry Calà meno ammiccante del solito ma comunque efficace, un De Sica le cui capacità di attore non si possono mettere in discussione (può piacere o meno) e un Boldi in forma smagliante....anzi direi smagliante Anche per questo film vale il commento di Balle spaziali....ALTRO CHE NATALE A MIAMI NEW YORK O DOVE VOLETE....YUPPIES!!! VOTO: 7,5 Buck |
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Lo scrittore britannico George Orwell (pseudonimo di Eric Arthur Blair) nel 1945 vede finalmente pubblicata questa sua opera che gli frutterà non poco successo. Trattasi di un'allegra presa per i fondelli del totalitarismo stalinista, di cui Orwell da sempre è acceso oppositore, avendo militato nel P.O.U.M. (Partito Obrero de Unificacion Marxista, un piccolo movimento anarco-sindacalista della Catalogna in forte contrasto con Stalin). Proprio per l'alleanza che intercorre fra Inghilterra e Russia (contro la Germania Nazista) al momento della pubblicazione Orwell verrà aspramente criticato. TRAMA: Il vecchio Jones è proprietario di una fattoria con diversi animali, che trascura e maltratta sempre più a causa del suo crescente alcolismo. Dopo un'intera giornata a digiuno le bestie, invigorite dai discorsi del Vecchio Maggiore (il maiale più anziano), si ribellano e cacciano il loro padrone con la forza, attuando una vera e propria rivoluzione, creando quindi un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto però emerge una nuova classe di burocrati, i maiali, che con la loro intelligenza e avidità si impongono in modo prepotente sugli altri animali più docili e semplici d'animo. Si assiste quindi ad un progressivo tradimento di tutti i nobili ideali proclamati al tempo della rivoluzione e, sotto l'oppressione di Napoleon (il grosso maiale che accentra su di sè tutto il potere) la fattoria tornerà a patire gli stessi maltrattamenti dei tempi di Jones. L'acuta satira Orwelliana è qui raccolta in un libro ben scritto e di facilissima lettura (l'ho ri-letto ieri sera in un'ora, nda), forte di una trama comprensibile anche ai bambini e delle ovvie "caricature" Vecchio Maggiore/Marx e Lenin, Napoleon/Stalin e Palla Di Neve/Trockij, oltre ad altre figure simboleggianti la propaganda, il popolo assoggettato dall'ideale comunista, lo Zar Nicola II e la Chiesa Ortodossa. Un libro altamente consigliato per semplicità (circa un centinaio di pagine) e forza di contenuti. Voto: 8,5 Bez |
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myspace.com/jacintocanek Il Belpaese delle canzonette da classifica questa volta estrae dal cilindro i veronesi Jacinto Canek, autori di questo "Banditi", un prodotto veramente degno d'attenzione per almeno 3 motivi: dimostra che la scena underground nostrana è più viva che mai, è un disco ben suonato e curato, ma soprattutto fresco e originale (e scusate se è poco). Tredici canzoni che si districano tra sfuriate trash e un'anima decisamente folk, quest'ultima accentuata dall'uso di strumenti quali violino, arpa vietnamita fino alla sezione fiati tuba/trombone presente su "Mio Nonno", un personalissimo suond di didjeridoo (molto apocalittico a mio parere), oltre all'uso del dialetto veneto. L'iniziale Volemo La Tetoja è un pugno in pieno stomaco, il cantante urla furioso, un po' scream e un po' cartoonesco. In Banditi e Tre il ritmo si fa meno serrato ma resta la voglia di muoversi, soprattutto negli irresistibili ritornelli dal sapore pseudo-dance. La già citata Mio Nonno è forse il pezzo che meglio rappresenta il settetto scaligero: strofa in crescendo, ritornello da urlare, intermezzo folkeggiante e un testo spettacolare per contenuti, una vera goduria! Altra perla è I Ragazzi Della Via Glu Glu, pezzo tanto claustrofobico e allucinante nelle strofe quanto violento nel ritonello. La canzone che non t'aspetti invece è Galleggio Leggero, pezzo semiacustico dove anche la cantante si fa apprezzare per un delicato intreccio vocale, spezzato da un ritornello più hard. Le successive Giochi Di Ombre coi suoi violini impazziti, la stralunata Cosa Succede? Non Si Capisce! avviano il disco alla chiusura, l'ultimo atto è ...Buonanotte Ai Suonatori, un etereo tappeto di voci e suoni. La cosa spiazzante di Banditi è il suo risultare così naturale nei passaggi tra folk e metal, quasi fosse la cosa più naturale del mondo! Un album che dimostra come sia ancora possibile fare buona musica, fresca e d'impatto, accontentando sia l'estetica che la sperimentazione... Pur non mancando qualche momento di calo si tratta comunque di un ottimo esordio che fa sperare benissimo per il futuro, insomma, un grosso applauso a questi ragazzi perchè se lo meritano! P.S. Non indifferente è la grafica di Banditi quindi se avete il culo di beccare il cd fatelo vostro (io l'ho comprato direttamente dal gruppo, grazie ancora Dama)! Voto: 7,5 Tracklist: 1. Volemo La Tetoja 2. Banditi 3. Tre 4. Mio Nonno 5. Divise 6. I Ragazzi Della Via Glu Glu 7. Fuoco E Cenere 8. Sabbie Mobili 9. Galleggio Leggero 10. Giochi Di Ombre 11. Cosa Succede? Non Si Capisce! 12. Serpente Nero 13. ...Buonanotte Ai Suonatori Bez |
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Dopo molti anni Laura decide di trasformare l’orfanotrofio nel quale era cresciuta in un centro per bambini disabili. Qui suo figlio Simon comincia a giocare e a parlare con un amichetto immaginario. In realtà le cose sono molto più inquietanti di quanto la donna possa immaginare. MAX PAYNE Dopo che la moglie e la figlia neonata vengono uccisi da un gruppo di criminali dipendenti da una nuova droga chiamata Valkyr, l'agente di polizia newyorchese Max Payne giura di vendicarsi in ogni modo degli spacciatori della sostanza e dei suoi produttori. Decide allora di arruolarsi nella DEA, la Drug Enforcement Agency, e inizia una missione sotto copertura per arrivare ad identificare i boss della famiglia mafiosa che controlla la produzione ed il traffico del Valkyr. Durante la missione però Max viene incastrato per l'omicidio di un collega che non ha commesso, e si ritroverà braccato sia dalla mafia che dalla polizia. Questo non gli impedirà di andare avanti per la sua strada e di lottare da solo e con ogni mezzo pur di compiere la sua vendetta. Tratto dall'omonima serie di videogame della Rockstar. THE SPIRIT The Spirit è un omaggio di Frank Miller, fumettista prima che regista, al maestro Will Eisner, e si basa - come ha dichiarato Miller stesso - su quello che i due amano di più: la città di New York e le donne. Una New York cupa, nello stile degli anni '40 ma allo stesso tempo fuori dal tempo, popolata da donne bellissime e fatali, ma anche da una violenza brutale e affascinante. MADAGASCAR 2 Non c'è niente da dire... Buck |
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Con: Vin Diesel, Gerard Depardieu, Michelle Yeoh In un futuro non troppo lontano Toorop è un mercenario esiliato dagli Stati Uniti, stanco del suo lavoro e troppo duro per morire viene contattato da un pezzo grosso per portare una ragazza di nome Aurora da Mosca a New York (può tornare in patria grazie a dei mezzi futuristici che non permettono di riconoscere la sua vera identità, senza sapere chi è, perchè e che cosa.... Mathieu Kassovitz aveva tutto il mio rispetto fino a poco tempo fa, ricordando che ha girato L'ODIO (scusate ma è il mio film preferito), si dimentica di aver avuto anche dei lampi di genio e dopo aver sfornato GOTHIKA, di cui si può dir tutto ma non che è un bel film, tira fuori questo confusionario film che mi da l'idea che il nostro beneamato francesino si sia lasciato un po'troppo attirare dall'odore dei dollaroni che Hollywood offre ai giovani e talentuosi cineasti. Il film finisce quindi per essere una brodaglia senza una buona caratterizzazione dei personaggi, con una storia banale e mal messa in scena che alla fine non va nemmeno ad una conclusione sensata; si potrebbe dire che almeno gli effetti speciali e le scene di combattimento in un film ad high budget possano essere fatte con criterio invece anche quelle girate con quella che io chiamo "telecamera ubriaca" ovvero in cui non si capisce niente. L'unico spunto buono lo può dare l'incipit in cui Kassovitz da per l'ennesima buona prova di sè in quel che gli riesce meglio: descrivere l'emarginazione. Parlando poi degli attori ribadisco la mia idea che Vin Diesel sia mono espressivo (Vin smentiscimi fai un bel film per cortesia...o almeno un film che non sia di pura azione o FBI MISSIONE TATA), nessuna citazione particolare per gli attori, però c'è da dire che il piccolo cameo di Gerard Depardieu merita...almeno quello. COMMENTO FINALE: Andavo a vedere High School Musical 3 e almeno ridevo dietro a 4 ragazzini scoreggioni che ballavano e cantavano come delle checche!!! VOTO: 4 (e di manica molto larga!!!) BUCK |
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Con: John Candy, Rick Moranis, Stephen Tobolowski, Mel Brooks. Cominciamo subito dicendo che chi non ha visto questo film deve sentirsi in obbligo di vederlo e in colpa per non averlo mai visto, ebbene sì qui siamo davanti al genio comico di Mel Brooks, che nel 1987 sforna l'ennesima trovata geniale e l'ennesimo film farsa che va a fare la parodia a Guerre Stellari che qualche anno prima aveva letteralmente sbancato i botteghini. TRAMA: La principessa del pianeta Druidia (Vespa) sta per sposare il principe Valium, quando proprio nel momento di andare all'altare ha un ripensamento e scappa insieme alla sua damigella robotica (Dorothy) per una destinazione ignota. La principessa non sa che il presidente Scrocco e il comandante militare Lord Casco (uno spettacolare Rick Moranis) stanno tramando un piano insieme al colonnello Nunziatella per rapire la principessa per poter chiedere come riscatto tutta l'aria del pianeta Druidia. Il padre di Vespa decide di ingaggiare Stella Solitaria ed il suo fido aiutante Rutto (mezzo cane e mezzo uomo...si definisce il migliore amico di sè stesso) per liberare la principessa. I nostri eroi si lanceranno in soccorso della principessa per far regnare la pace nella galassia Spaceballs. Questo film segna l'ennesimo capitolo della sfavillante carriera comica del regista e attore Mel Brooks, un film non sense che arriva a fare anche la parodia di sè stesso (famosissima la scena in cui il mago Yogurt ha i gadget di Spaceballs). Film semplice senza molti fronzoli che sta a dimostrare quanto poco basti per fare ridere, a differenza di tanti film parodie dei giorni nostri (vedi Scary Movie 1 2 3 4 5 6 7 fino all'inifinito). Purtroppo le parole qui non possono far capire quanto le battute di questo film possano essere geniali, percui un consiglio soprattutto ai più giovani NON SPENDETE 7 EURO DI CINEMA PER VEDERE SCARY MOVIE, DISTASTER MOVIE E BOIATE VARIE, NOLEGGIATEVI BALLE SPAZIALI!!!! VOTO: 9 BUCK |
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Recensire un disco dei marta sui tubi è come recensire uno spettacolo circense, il terzo disco dei siciliani d'esportazione(sushi & coca appunto) regala ai fans dell'ex trio siculo un prodotto nel puro stile del gruppo. Il che non vuol dire che il cd sia uguale agli altri, anzi con l'aggiunta di un quarto componente alle tastiere i suoni si evolvono e vanno a spaziare in diversi generi musicali. Molto meno graffianti sinceramente rispetto agli altri album i riff di chitarra acustica del sig. Pipitone soprattutto per la già citata presenza del tastierista nuovo che aggiunge della verve ai pezzi che rischiavano altrimenti di cadere nella monotonia del chitarra/voce, che rimane comunque il marchio di fabbrica di Marta. Per quel che riguarda il cantato rimane il solito alternarsi di voci dolci, lamenti sussurrati, corse e rincorse di linee vocali e slogan che sembrano più da partito che da canzoni ("la paura degli esseri umani, la paura di essere umani" e poi tematiche molto più "dark" (passatemi il termine) rispetto a quel che poteva essere una "stitichezza cronica" di album precedenti. Qui abbiamo "La Spesa" (vivamente consigliato) sulla squallida vita di città e la ricerca di sentimenti, un manifesto contro la guerra "L'unica cosa", la messa in discussione della religione "Dio come sta?" e le immancabili tematiche amorose "Dominique". Insomma i Marta regalano per l'ennesima volta un prodotto d'alto livello e continuano a ritagliarsi nel panorama musicale italiano uno spazio sempre più ampio visto che di gruppi capaci di suonare musica di questo tipo non ne esistono. VOTO: 8 Buck |
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Ebbene si, prima o poi doveva succedere, anche se francamente nessuno ci credeva (sperava?) più...dopo ben 17 anni di attesa c'è una data ufficiale di pubblicazione, il 23 novembre, per CHINESE DEMOCRACY dei rinnovati GUNS N' ROSES il cui ultimo lavoro (se si esclude il LIVE ERA '87-'93), THE SPAGHETTI INCIDENT?, risale al 1993. Questa nuova fatica dovrebbe constare di 14 brani, di cui solo 3 mai suonati dal vivo...si perchè quel vecchio volpone di Axl Rose, ormai unica pistola rimasta (insieme a Dizzy Reed) in questi anni ne ha pure fatti di concerti e buona parte dei nuovi brani girano in rete da un pezzo ormai... Mettiamola così: finalmente sapremo se è ora di mandare a cagare il rosso singer o se è valsa la pena aspettare...ricordando che in questi 17 anni abbiamo avuto 2 album solisti di Slash, almeno 6 di Izzy (il migliore post-Guns), un'altro paio da Duff senza contare esordio e bis dei Velvet Revolver (il terzo dovrebbe essere in arrivo). Per amor di cronaca ecco l'attuale formazione del gruppo: AXL ROSE: voce ROBIN FINCK: chitarra RICHARD FORTUS: chitarra RON "BUMBLEFOOT" THAL: chitarra TOMMY STINSON: basso FRANK FERRER: batteria DIZZY REED: tastiere CHRIS PITTMAN: tastiere Bez |
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Con: Adam Sandler, John Turturro, Rob Schneider Zohan è il più temuto e pericoloso agente del Mossad in lotta contro i terroristi palestinesi, ha però il sogno di abbandonare questo lavoro per trasferirsi in America e diventare un famoso parrucchiere. Nello scontro con il più pericoloso tra i palestinesi (Phantom) Zohan si finge morto per poter scappare dalla carriera aveva intrapreso, e per poter così realizzare il suo sogno; trova lavoro presso un piccolo negozio di parrucchiere gestito da una giovane e bella palestinese (Dalia), ma il successo che ottiene lo rende così visibile al suo passato da cui voleva scappare. Il film offre risate a crepapelle per la sua comicità schietta che non guarda mai in faccia a nessuno, infatti le tematiche portano all'integrazione degli islamici in America, al rapporto tra israeliani e palestinesi e soprattutto ai vincoli che la cultura araba da ai suoi adepti. Adam Sandler da vita ad un personaggio che fa del suo pacco l'arma migliore e della sua ingenuità l'arma comica. Chiaramente è un film disimpegnato che non propone nulla nei contenuti ma una commedia americana così brillante era molto che non si vedeva sugli schermi, più o meno da (e qui scomodo gli dei) Zoolander, anche se Zohan sta un gradino abbondante sotto a mio parere, però se uno vuole farsi due risate senza pensieri si accomodi pure! VOTO: 7,5 Buck |