Venerdì, 29 Novembre 2024 | raimondi's blog |
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significa solo una cosa: profitti a tutti i costi – così Laura Panizutti, Consulente Finanziario di Conegliano, da anni partner d'informazione delle iniziative di Borghi d'Europa, inizia il suo intervento - In realtà- continua Panizutti-, vi è anche molto altro. Nel corso del progetto L'Europa delle Scienze e della Cultura parleremo di finanza sostenibile, una realtà che fino a poco più di un decennio fa era sconosciuta o quasi, ma che ormai è una realtà nota e consolidata. Un approccio capace di cambiare di migliorare il mondo, spostando le risorse verso le attività responsabili nei confronti del Pianeta e delle persone. In un’ottica di lungo periodo (non esistono scorciatoie e denaro facile) la finanza sostenibile deve porsi l'obiettivo di creare valore indirizzando i capitali verso attività che non solo generino plusvalenze, ma siano al contempo utili alla società e non siano a carico del sistema ambientale, così da promuovere uno sviluppo autenticamente sostenibile sotto il profilo economico, sociale ed ecologico. Oggi, più’ di ieri, per lo stesso risparmiatore, avere la possibilità’ di finanziare iniziative sociali garantendosi un’attenta selezione dell’investimento, è qualcosa di importante che lo rende moralmente responsabile e attento al risvolto sociale che possono avere le stesse sue azioni. Quando gli garantiamo un’attenta selezione degli investimenti, intendiamo l’inserimento in un portafoglio, di titoli rappresentativi di aziende con precisi requisiti, tra i quali il rispetto dei diritti umani, dell’ambiente, l’assenza di coinvolgimento nei giochi d’azzardo, la produzione di armi, materiale pornografico ecc ecc. Certo ad un’analisi finanziaria si affianca anche un’analisi etica dell’investimento e questo potrebbe costare di più! In realtà’ non è proprio cosi’: la presenza di criteri di selezione etici non incrementano i costi diretti per gli investitori, anzi in molti casi queste spese vengono ridotte in modo significativo. Credo davvero si debba superare, anche nell’ambito finanziario (per molti “ arido&rdquo, la logica della massimizzazione del profitto, ponendo invece più attenzione ai valori. Infatti, come si legge in Lifegate20, (una società benefit, considerata il punto di riferimento della sostenibilità, che conta su una community di oltre 5 milioni di persone interessate e appassionate ai temi legati alla sostenibilità. “...con la crescita dell’interesse per la finanza sostenibile, e del volume di asset gestiti, si moltiplicano anche i prodotti finanziari sul mercato. Tutti, però, si possono ricondurre a un fil rouge ben preciso: integrano l’ Oggi, più’ di ieri, per lo stesso risparmiatore, avere la possibilità’ di finanziare iniziative sociali moralmente responsabile e attento al risvolto sociale che possono avere le stesse sue azioni. Quando gli garantiamo un’attenta selezione degli investimenti, intendiamo l’inserimento in un portafoglio, di titoli rappresentativi di aziende con precisi requisiti, tra i quali il rispetto dei diritti umani, dell’ambiente, l’assenza di coinvolgimento nei giochi d’azzardo, la produzione di armi, materiale pornografico ecc ecc. Certo ad un’analisi finanziaria si affianca anche un’analisi etica dell’investimento e questo potrebbe costare di più! In realtà’ non è proprio cosi’: la presenza di criteri di selezione etici non incrementano i costi diretti per gli investitori, anzi in molti casi queste spese vengono ridotte in modo significativo. Credo davvero si debba superare, anche nell’ambito finanziario (per molti “ arido&rdquo, la logica della massimizzazione del profitto, ponendo invece più attenzione ai valori. Infatti, come si legge in Lifegate20, (una società benefit, considerata il punto di riferimento della sostenibilità, che conta su una community di oltre 5 milioni di persone interessate e appassionate ai temi legati alla sostenibilità. “...con la crescita dell’interesse per la finanza sostenibile, e del volume di asset gestiti, si moltiplicano anche i prodotti finanziari sul mercato. Tutti, però, si possono ricondurre a un fil rouge ben preciso: integrano l’analisi dei dati finanziari con quella dei fattori ambientali, sociali e di buon governo (in gergo ESG, dall’inglese environment, society e governance). Ambiente significa valutare le scelte legate all’energia, l’impegno contro il cambiamento climatico e l’uso (ponderato o meno) delle risorse naturali. Sul versante della società entrano in gioco le condizioni di lavoro dei dipendenti e i rapporti con la comunità locale e il territorio. Un’azienda che ha una buona governance, è trasparente ed equa in tutte le sue scelte, dalle retribuzioni ai legami con la politica.” Abituati come siamo a parlare o sentir parlare di beneficenza o filantropia, forse non ci siamo accorti che si è fatta strada una nuova realtà: quella dell'impact investing.“ Si tratta osserva Laura Panizutti-, di qualcosa di molto diverso dalla filantropia: non donazioni a fondo perduto ma investimenti veri e propri, che in futuro dovranno portare un guadagno con tassi che possono essere inferiori o superiori a quelli di mercato. Tutto questo ottenendo un impatto positivo sul Pianeta e sulla società. A partire da novembre 2016, il primo fondo a impatto ha fatto il suo ingresso anche alla Borsa italiana.” La sfida non è certamente semplice, ma i dati sono incoraggianti. Uno studio del GIIN (Global Impact Investing Network) ha interpellato 209 investitori attivi nell’impact investing, scoprendo che nel 98 per cento dei casi gli investimenti hanno raggiunto o superato le aspettative in termini di impatto sociale e ambientale. Il 91 per cento degli intervistati dice lo stesso per quanto riguarda le performance finanziarie. “Quando si parla di etica e sostenibilità – continua Laura Panzirutti - bisogna scontrarsi con alcuni pregiudizi che sembrano davvero duri a morire. Il più radicato è senza dubbio quello per cui fare il bene del Pianeta sia un sacrificio. Nulla di più sbagliato, nemmeno nel mondo della finanza e sono i dati a dimostrarlo. Analizzando oltre 2 mila studi accademici condotti dagli anni Settanta in poi, si è visto che il 90 per cento delle ricerche riscontra una relazione “non negativa” tra l’attenzione ai criteri Esg e le performance finanziarie di un’impresa; anzi, nella maggior parte dei casi le aziende più responsabili sono anche quelle più solide nel lungo periodo. Ma quali sono i volumi della finanza sostenibile? Ci dà una risposta la stessa Eurosif, che ogni anno pubblica un approfondito studio sugli investimenti sostenibili in Europa. “Dall’ultima edizione, pubblicata a novembre 2016, si scopre che nel nostro Continente il mercato degli investimenti sostenibili e responsabili ha fatto un balzo in avanti del 25 per cento tra il 2013 e il 2015. La finanza sostenibile non è più solo materia per banche e assicurazioni, se è vero che gli investitori retail (vale a dire le persone fisiche) sono sempre più protagonisti, passando dal 3,40 per cento al 22 per cento degli asset gestiti”. Gli investimenti basati sul rispetto di norme e standard internazionali sono i secondi della lista con più di 5 mila miliardi di euro, seguiti dall’engagement (cresciuto del 30 per cento in due anni) e dall’integrazione delle istanze ESG (oltre 2.600 miliardi di euro). A chiudere la lista, delle più stimolanti offerte. Accanto a questi eventi speciali, rimane gli approcci più innovativi e complessi: best in class (493 miliardi), investimenti tematici (145 miliardi) e impact investing, con più di 98 miliardi di euro. Degli investimenti a impatto, però, stupisce la rapidissima crescita: solo nel 2011 erano fermi a 8,75 miliardi di euro e nel 2013 a 20 miliardi. Ciò significa che in soli due anni sono cresciuti del 385 per cento.” (fonte: Lifegate20). | ||
primaria in ambito aziendale: originariamente essa era semplicemente associata all’ottimizzazione energetica dei soli processi produttivi, mentre oggi questo orizzonte si è molto esteso, interessando non solo la specifica attività produttiva, ma anche le persone, l’ambiente e più in generale il territorio in cui tale attività si svolge. Qualità ed efficienza degli ambienti di lavoro, luce e benessere, in relazione anche ai cicli circadiani, autoproduzione e fonti rinnovabili sono divenuti centrali nei processi certificativi volontari attraverso cui le imprese vogliono muoversi o vengono misurate. Per aiutare le aziende nelle valutazioni sulla sostenibilità del proprio business, Repower mette a disposizione l’ASE (Analisi di Sostenibilità Energetica): un’indagine a 360°, dalla provenienza delle forniture energetiche, alle modalità di ottimizzazione dei consumi, procedure di prevenzione e sicurezza dei quadri elettrici, illuminazione, interventi impiantistici e mobilità elettrica. In base alle risposte fornite, se l’indice (o punteggio) ottenuto è pari ad almeno 3 punti (su un totale di 5), all’azienda viene rilasciato un attestato di eccellenza. Il vantaggio è quello di scoprire in modo molto semplice quanto è sostenibile la propria impresa in un’ottica di attenzione al futuro, ma anche ricevere una certificazione d’eccellenza da comunicare all’esterno, con tutti i benefici che una simile strategia porta con sé a livello di immagine. Dopo questa analisi, Repower mette a disposizione delle aziende una serie di servizi innovativi quali: • Termografia ad Infrarossi, con la quale viene analizzata in maniera oggettiva lo stato di salute dei quadri elettrici. • Sistemi di Monitoraggio in tempo reale dei consumi, tramite strumenti hardware e software dedicati. • Interventi di miglioramento degli impianti di illuminazione tramite relamping con tecnologia a led. • Sistemi di monitoraggio e valutazione sull’efficienza della flotta aziendale e analisi delle opzioni di miglioramento, compreso inserimento di veicoli a motorizzazione elettrica. Tutti questi interventi, e altri non nel presente elenco, sono presentati alle aziende italiane tramite una rete di professionisti che copre tutto il territorio nazionale Giampaolo Mazza Consulente per l’energia https://fai.informazione.it/DC573446-66CE-4284-99B6-512039EC3868/La-sostenibilita-energetica-le-soluzioni-di-Repower https://europadellescienzecultura.blogspot.com/2020/10/la-sostenibilita-energetica-le.html https://lavocedeicantoni.blogspot.com/2020/10/la-sostenibilita-energetica-le.html https://www.blog-news.it/post/la-sostenibilita-energetica-le-soluzioni-di-repower https://www.nellanotizia.net/upform_mod.php?id=94924&pag= https://www.joyfreepress.com/wp-admin/post.php?post=322941&action=edit https://www.article-marketing.it/invioarticoli/ | ||
1 voto Commenta 03/10/2020 – 19:03 La presentazione del progetto 2020/ 2021 ‘L’Europa delle scienze e della cultura’ si è tenuta nelle giornate che Borghi d’Europa ha organizzato in occasione di ESOF2020 a Trieste e Cormons. Un incontro a convivio presso la Locanda Orologio a Brazzano, degna cornice di un programma che prevede il definitivo completamento dei 10 Percorsi Internazionali presentati nella sede del Parlamento Europeo di Milano nell’aprile del 2029. Nel mentre l’equipe di cucina dell’Orologio esprimeva il massimo in termini di creatività e fantasia, i vini dell’azienda agricola Marinig di Prepotto, dell’azienda agricola Blazic di Cormons e dell’azienda agricola Korsic di San Floriano del Collio, hanno accompagnato il menù della serata. “L’eleganza del locale, il cibo, i vini ed il sorriso del personale fanno della Locanda Orologio un luogo rilassante e piacevole dove poter soggiornare e pranzare. La Locanda Orologio rivisita i prodotti della tradizione unendoli a quelli del territorio. Otto camere, finemente arredate, permettono di trascorrere brevi o lunghi periodi immersi nel fascino del Collio Friulano, famoso per il buon vino e per la sua cucina. L’angolo della bottega, permette di acquistare vini dei produttori locali, così da potersi portare a casa un piccolo ricordo del Friuli.” La storia L’Unione Europea dichiarò il 2018 Anno europeo del Patrimonio Culturale, chiamando gli Stati Membri a realizzare attività ed iniziative volte a valorizzare il patrimonio e a rafforzare il senso di appartenenza dei cittadini. Borghi d’Europa partecipò all’Anno Europeo del Patrimonio Culturale sviluppando una iniziativa di informazione che individuava ben 40 borghi e 40 beni culturali poco conosciuti. Il viaggio si concluse con un dossier di oltre 2000 servizi informativi multimediali. Nell’aprile del 2019, Borghi d’Europa presentava a Milano, nella sede del Parlamento Europeo,la naturale prosecuzione del progetto : la creazione di dieci Percorsi Internazionali sui temi ‘unificanti’ del dossier. A distanza di circa un anno e mezzo dalla sua conclusioone, il Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo ha ritenuto necessario valutare quale sia stato l’effetto di questa iniziativa, stipulando un accordo di ricerca con la Fondazione Scuola Beni e Attività culturali.Lo studio affidato all’Associazione per l’Economia della Cultura, ha la finalità di offrire un repertorio sostematico di evidenze sull’impatto promosso dalle attività che hanno ricevuto il marchio dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale. Fra le 60 realtà coinvolte nella ricerca, vi è anche Borghi d’Europa. Contemporanemente Borghi d’Europa sviluppa i Percorsi Internazionali nell’ambito del progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’, Patrocinato dalla IAI (Iniziativa Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) e di ESOF2020 Euroscience Open Forum,Trieste Città Europea della Scienza, nel biennio 2020-2021. Borghi d’Europa ha deciso dunque di inserire i 40 borghi dell’Anno del Patrimonio Culturale Europeo, nel percorso d’informazione de L’Europa delle Scienze e della Cultura. EUROSOSTENIBILITA’ Borghi d’Europa ha realizzato a Trieste e Cormons, due incontri in occasione di ESOF2020, sul tema della sostenibilità nella filiera agroalimentare. Nel corso dell’incontro tenutosi al Porto Vecchio di Trieste, nel Quartier Generale di ESOF2020, il prof. Fantoni,Champion dell’iniziativa, ha affermato che “…una straordinaria eredità di ESOF2020 per Trieste è creare un istituto sulla sostenibilità basato anche sulle idee ascoltate in questi giorni in grado di valorizzare le competenze scientifiche e tecnologiche del territorio, di Trieste Città Europea della Scienza.” La proposta è stata ribadita nel corso della conferenza stampa di chiusura, alla presenza del Presidente del Consiglio. Borghi d’Europa ha deciso di far propria questa idea, dando vita immediatamente ad EUROSOSTENIBILITA’, Iniziativa internazionale di informazione e comunicazione sulla sostenibilità. “ Esprimiamo una continuità concreta del progetto ‘L’Europa delle Scienze e della Cultura’ sul terreno più congeniale a Borghi d’Europa, che è e rimane soprattutto una rete di informazione”. L’iniziativa verrà presentata in diverse situazioni : a Trieste, in Calabria ( le Terre del Sud nel progetto L’Europa delle scienze e della cultura) e a Roma. I primi obiettivi : la costruzione di Rete100 (grazie alla collaborazione con la rete Azzurro Blog), la realizzazione di incontri nei Territori del progetto, sul tema della sostenibilità nella filieraagroalimentare e il rilancio di Milano,Vetrina del Gusto. |